Descrizione
A sud della frazione Portanova, l’incrocio perfettamente ortogonale tra strada Rossa e strada del Mulino costituisce la traccia meglio riconoscibile nel territorio di Casal Cermelli della centuriazione di Dertona (Tortona). Tutt’attorno alla colonia tortonese, caposaldo della conquista romana del Piemonte, nella seconda metà del II secolo a.C., venne attuato un programma di riorganizzazione agraria, basato su un reticolo a maglie quadrate orientato 11° NE-SW che si estendeva alle pianure dallo Scrivia al Tanaro, ma anche a ovest dell’Orba, almeno fino al Bormida. Questo poderoso intervento di riorganizzazione territoriale, insieme alla costruzione delle strade (la via Aemilia Scaurii e altri percorsi minori) favorì l’assimilazione culturale (romanizzazione) delle comunità indigene, già presenti sul territorio.
Un’importante testimonianza archeologica di questo processo storico proviene dalle vicinanze di Cascina Merlanetta: nel 1948, durante gli scavi per la costruzione di un bacino irriguo, vennero alla luce alcune tombe a cremazione. Purtroppo, la tardiva segnalazione alle autorità provocò la perdita di numerosi oggetti e delle molte informazioni che avremmo potuto ricavarne. Soltanto tre sepolture, infatti, furono indagate in un saggio archeologico realizzato qualche tempo dopo dalla Soprintendenza. Le sepolture, oltre ai resti scheletrici raccolti in urne cinerarie deposte in pozzetti, contenevano corredi funerari che mostrano l’ambivalenza della cultura materiale di questa piccola comunità. Accanto a ornamenti di vestiario caratteristici del costume tradizionale celto-ligure (borchiette cucite alle vesti, fibule ovvero spille in bronzo tipo Certosa, o in ferro tipo Ornavasso) e a urne cinerarie di tipo golasecchiano, alcuni manufatti d’importazione, come ceramica a vernice nera e un peculiare di contenitore di produzione iberica (i cosiddetti sombreros de copa) rivelano l’apertura al mondo mediterraneo. Altre tombe, distrutte prima dell’intervento degli archeologi, appartenevano forse alla piena età romana, come indicherebbero alcuni frammenti di specchi in bronzo.
Gian Battista Garbarino
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo
English Version
South of the hamlet of Portanova, the perfectly orthogonal intersection of Strada Rossa and Strada del Mulino marks the most visible trace in the Casal Cermelli area of the Roman centuriation system of Dertona (modern Tortona). Around this Roman colony — a strategic stronghold for the conquest of Piedmont — a major land reorganization plan was implemented in the second half of the 2nd century BC. The system consisted of a square-grid layout oriented 11° NE-SW, which extended across the plains between the Scrivia and Tanaro rivers, and even west of the Orba, possibly reaching as far as the Bormida.
This extensive reorganization, together with the construction of roads (including the Via Aemilia Scauri and other minor routes), facilitated the cultural assimilation (Romanization) of the indigenous communities already living in the region.
An important archaeological testimony to this historical process was uncovered near Cascina Merlanetta in 1948, during the excavation of an irrigation basin. Several cremation tombs were discovered, but the delayed reporting to the authorities resulted in the loss of numerous artifacts and valuable information. Only three tombs were studied in a later excavation carried out by the Superintendency. These burials, along with skeletal remains placed in cinerary urns and deposited in small pits, contained grave goods that reflect the mixed material culture of this small community.
Alongside traditional Celtic-Ligurian dress ornaments (such as bronze fibulae of the Certosa type, iron ones of the Ornavasso type, and small metal studs sewn into clothing), and Golasecca-style urns, imported objects were also found — including black-glazed pottery and a unique Iberian-made container known as a sombrero de copa — indicating contact with the wider Mediterranean world.
Other tombs, destroyed before archaeologists could intervene, may have dated to the height of the Roman period, as suggested by fragments of bronze mirrors.
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